La funzione dello strisciare: testa sotto il gomito ( caricare lo scheletro dal braccio )

Uno dei fattori rivoluzionari nella modificazione evolutiva dalla quadrupedia alla bipedia non consiste soltanto nel cambiamento della forma del corpo, ma anche in una trasformazione della dinamica del suo funzionamento. La mano umana, affrancata dalla locomozione sul terreno, fu resa disponibile a svariati usi pratici, che non solo cambiarono il cervello, ma svilupparono nella mano il talento di produrre cambiamento.

La disposizione del bacino, che passò dalla flessione a novanta gradi dell’ inguine all’ eliminazione dell’ angolo tra la gambe e il tronco, trasformò l’ adattabilità dell’ equilibrio in una questione organizzativa costante. Ma sottrarre le mani, le braccia e le spalle al confronto con la forza di gravità e rinunciare alla spinta della pressione, deprivò la regione del dorso e del collo della reazione meccanica nell’ organizzare la postura eretta. Poiché è venuto meno l’ uso della pressione che scorreva attraverso le mani verso e dalla terra, le scapole si sono fissate nel loro rigido ingobbimento e le vertebre della colonna hanno perso il ” trattamento ” tonificante che un tempo ricevevano dalle scapole ad ogni passo.

Il processo di strisciare intende ricostruire la traiettoria della trasmissione della pressione che parte dalla mano, attraversa la flessione ad angolo retto del polso e da li passa al gomito fino a raggiungere l’ articolazione della spalla che è collegata alla scapola, che a sua volta è la sola capace di spingere le vertebre della colonna e restituire loro la flessibilità.

Nel linguaggio della Natura, il significato della funzione dello strisciare equivale alla sopravvivenza.

Perché l’ essere umano, che ha trovato un modo più facile di muoversi nello spazio, dovrebbe tornare a strisciare sull’ addome, cioè tornare alla modalità di locomozione difficile?

Ricostruire e sperimentare gli schemi originari della mobilizzazione può rappresentare una fonte di eccellente coordinazione che ha passato il vaglio di milioni di anni di sopravvivenza.

Decifrando la funzione dello strisciare, la persona non ne apprende soltanto lo schema, ma impara anche ad organizzarsi in armonia. Acquisisce le chiavi di funzionamento biomeccanico necessarie per tutti gli altri compiti nella vita.